Capo Polonio

Se volete pensare ad un posto dal fascino semplice ma nello stesso tempo intenso, pensate a Capo Polonio.
Un remoto angolo di paradiso!
Il piccolo Uruguay, nascosto tra i grandi paesi dell’Argentina e del Brasile, viene spesso dimenticato e raramente preso in considerazione come meta turistica eppure, situato nella regione di Rocha, ben 5 ore di autobus da Montevideo, Capo Polonio è un piccolo angolo di Uruguay quasi sconosciuto, dove sembra che il tempo sia fermato e che la civiltà non sia mai riuscita a penetrare. Una volta arrivati ​​alla fermata dell’autobus non c’è nessuna strada che porti verso il villaggio, quindi si saluta la società e si inizia il cammino su potenti camion sopra le dune e verso l’ignoto.
Inizialmente, negli anni ’70, il villaggio era dedicato soprattutto all’importazione di grasso del leone marino, ma oggi è stato riconosciuto come area protetta. Nel villaggio ci sono solo 140 residenti permanenti, senza contare la gigantesca colonia di leoni marini che ancora oggi domina la zona costiera. Una delle caratteristiche più particolari di Capo Polonio è la quasi totale mancanza di elettricità. I ristoranti e gli hotel vanno avanti grazie a sistemi di pannelli solari e di generatori elettrici, ma ovviamente nessuna WIFI in zona!

Ma è di notte che Capo Polonio mostra il meglio di sé. Avvolto nel buio e nel silenzio, il villaggio lascia la scena al cielo stellato, che grazie alla mancanza di inquinamento luminoso splende come pochi altri posti.
Ad illuminare il villaggio non ci sono che sentieri di candele, mentre le stelle brillano nella volta celeste.

Non sarà veramente un isola, ma la sua posizione remota lo rende un posto così isolato, dove il tempo sembra davvero essersi arrestato.

 

 

Su un’insegna di un bar c’era scritto:

In questa scritta l’essenza del posto!

L’assenza del rumore, se non quello del vento e dello scrosciare delle onde, è davvero il modo per staccare la spina.
L’accoglienza, nonostante il prezzo, è davvero spartana, poche case “vista mare” dove si condividono necessariamente i piccoli spazi.
Si riprova la sensazione di essere di nuovo hippy, e per me, un quasi settantenne, è il ricordo di quei lontani anni sessanta / settanta quando la sera sulla spiaggia, intorno al fuoco, si cenava con poco ma con la voglia di cantare, suonare  e soprattutto condividere davvero “il tempo e la presenza” , oggi purtroppo spesso sostituita da fredde immagini in Real Time.
Una condivisione di spazi surreali a due passi dai leoni marini e dagli uccelli arroccati tra gli scogli, oggi Capo Polonio è davvero un minuscolo posto, dove vale la pena fermarsi per vedere il lento scorrere della vita.

Proiezione Multimediale

 

 

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